Adršpach: la città rocciosa in Repubblica Ceca. Dite Amici ed entrate. – #MyCzechLife
La sensazione che ho provato trovandomi all’ingresso della Città Rocciosa di Adršpach è stata come un’immersione nel libro del Signore degli Anelli nel momento in cui la Compagnia dell’Anello si trova di fronte alle Porte di Moria. La differenza è che non è servita una parola d’ordine per entrare.
Questo insieme di rocce di arenaria a 170 km da Praga si estende per 17 km 2 nel nord-est della Boemia in Repubblica Ceca. Prendono il nome dal vicino comune di Adršpach.
I viaggiatori possono visitare le rocce attraverso una serie di sentieri curati nei dettagli e con una manutenzione ottima.
Questa zona è un punto di riferimento per il climbing e lo sport del rock jumping. Frequentemente infatti, soprattutto al tramonto, ci si imbatte in avventurosi esseri umani che sfidano l’altezza e i propri limiti agganciati a queste rocce verticali e altissime.
I binari della stazione ferroviaria arrivano proprio vicino l’ingresso del Parco, per il quale si paga il biglietto per entrare fino al tramonto, dopo di che è gratis. E’ facile imbattersi in persone – l’ho fatto anche io – che ritornano dopo il tramonto per fare ancora una volta un giro, non completo ovviamente per via della luminosità.
Ti dà il benvenuto un lago, non è balneabile ma dopo il tramonto, quando i custodi se ne sono andati, i ragazzi – soprattutto stranieri – improvvisano tuffi e acrobazie in acque freddine per essere Agosto!
Le panche di legno non mancano e un giro intorno al lago è consigliato per rilassarsi di fronte a uno scenario suggestivo prima di sera.
Si inizia poi la passeggiata tra alberi e rocce che sembrano stare in piedi per miracolo! Verticalissime e imponenti inizia il tour tra le rocce e si nota subito una simpatica curiosità.
Alla base delle rocce, le persone sono solite mettere dei paletti di legno come a “sorreggerle”. Scappa un sorriso ma è davvero una simpatica usanza!
Sembra già uno spettacolo sensazionale ma il vero spettacolo inizia quando ci si trova di fronte una porta stile medievale.
Da qui inizia un sentiero percorribile da tutti che si fa spazio tra le ombre e i raggi del sole modellati da questa Natura.
Il sentiero si chiude tra le curve delle rocce dietro di te e la sensazione è di essere davvero immersi in uno spettacolo naturale.
Ci si imbatte nei segni dell’uomo, scritture antiche e moderne, segni umani del tempo, targhe (compresa una di Goethe), busti di esploratori e piccole cascate e corsi d’acqua, che rendono l’aria densa di fredda umidità.
Il sentiero non è sempre agevole, andando avanti diventa sempre facile ma non adatto proprio a tutti, ci sono scalini e salite, a volte anche passaggi di legno sui corsi d’acqua.
Lo sguardo si stupisce quando alzando la testa e destra e a manca si scoprono nelle rocce (e anche dai cartelli messi sul sentiero) volti e figure assimilabili al mondo umano. Incontriamo quindi l’Indiano e poi il Guardiano, il Pan di Zucchero o il Cavaliere, la Leonessa, ci sono persino il Sindaco e sua Moglie!
A volte ti sembra impossibile superare il sentiero in alcuni punti, bisogna passare sotto rocce che sembrano in bilico oppure in pertugi tra le rocce strettissimi (uno di essi si chiama Tana del Topo per quanto è stretto).
Ti trovi anche in situazioni di questo tipo in cui pensi “naaaaa, non ci passerò mai là sotto!”
Ma devo dire che le forme rocciose in cui ci si imbatte sono suggestive a vedersi e anche divertenti!
Ci si sente proprio in una città, sembra esserci proprio tutto.
Dopo una salita su una scaletta particolarmente ripida, infine, si può ammirare un vero panorama roccioso.
Anche questa volta, dimostrarsi Amici della Natura ha ripagato il corpo ma soprattutto lo spirito!
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