Un aereo mi ha portato ad Alta – #MyNorgeLife
La sua chiesa metallica e a spirale ricorda l’aurora boreale. E’ il simbolo della città di Alta. Un paese in realtà.
I suoi 70° di latitudine nord non hanno colpito i suoi abitanti che si ritrovano in piazza allegri e convinti che questo giorno durerà moltissimo.
Le iniziative in piazza non mancano in una realtà che vive per lo più chiusa in casa, nelle palestre, nei luoghi di lavoro. Moltissima l’attenzione ai bambini iniziando da piccoli tavoli pieni di Lego con cui giocare e tavoli da ping pong a disposizione per tutti.
L’aereoporto è piccolo ma accogliente, non aspettatevi gli orari di chiusura dei supermarket della Norvegia meridionale perché qui, troverete un supermercato ogni 2 km e sono aperti anche fino alle 22.
La luce aiuta, ma il pensiero quando dietro le tende alle 23 traspare ancora il giorno va ai loro mesi invernali e mi chiedo se il loro sorriso, la loro voglia di fare, l’energia rimane identica.
La cattedrale di Alta ti accoglie con una caffetteria/ristorante, inusuale per le nostre abitudini.
Rimani stupito dall’accogliente sorriso nordico ovunque, anche quando il tuo sguardo è perplesso, viene trasformato dai loro occhi sorridenti in un uguale sorriso.
Inusuale la passione per la bici, ma molto sentita, tanto da avere al centro città delle colonnine tuttofare per riparare eventuali danni. A disposizione tutta l’attrezzatura necessaria!
Atterrare ad Alta è stupendo se c’è bel tempo. L’aereo si abbassa sull’acqua del mare e plana sul fiordo accompagnando la sua ombra sulla pista.